Ricette storiche pisane che tua nonna ignora
anno
numero
agosto
Gli articoli:
Ricette storiche pisane che tua nonna ignora di Antonio Petrolino
Esistono ricette tradizionali, che nelle famiglie di Pisa si cucinano e tramandano da generazioni. E poi ci sono ricette che, pur comuni in alcuni momenti della storia, nessuno cucina più da secoli. Si sono estinte. L’unico modo per cercarne traccia è recarsi negli archivi con gli storici e sfogliare faldoni di documenti. Lo abbiamo fatto e ne è venuto fuori un menù di tre portate che parte da una minestra dei certosini di Calci del Settecento (che a onor del vero mangiavano anche ostriche e aragoste della Gorgona e lontre arrosto), tocca il medioevo con il cinghiale in una salsa dalla ricetta sconosciuta della quale andava no ghiotti i preti del Duomo e si chiude con le cialde del Quattrocento e gli inni a Dioniso. E mentre il menù prendeva forma, involontariamente veniva fuori una mappa storica dei luoghi del cibo pisano.
Una dinastia di vettuirni di Tiziana Paladini
Percorrendo via Ulisse Dini si nota una torre finta medievale spiccare sopra il palazzo che ospitava l’ex Cassa di Risparmio. Nessuno sa come si chiami. Ci siamo entrati
Nel cuore della città c’è una torre senza nome di Francesca Staropoli
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Dalle spille alle barche di Simone Rossi
La Lanteriana, nella versione che aprì a La Fontina negli anni Settanta, è stato il primo grande magazzino pisano. Innovativo su tutto, vi si comprava qualunque cosa.
Le rubriche:
Obiettivo personale di Enrico Mattia Del Punta
I conti non tornano
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